La dieta dei 22 giorni che sta spopolando ovunque

Probabilmente avrete sentito parlare, o ne sentirete parlare a breve, della dieta dei 22 giorni. Di cosa si tratta? Probabilmente il termine “dieta dei 22 giorni” può far intendere che stiamo parlando di un regime alimentare vegano che in 22 giorni vi consente di ritrovare la forma fisica. Ma non è solo questo. In realtà si tratta di un programma che in un periodo di tempo di poco più di 3 settimane appunto, vi permette di creare un vero e proprio stile di vita.

22 giorni per rompere o creare un abitudine: il principio di partenza

È questa la convinzione di Marco Borges, nutrizionista promotore di questo regime alimentare:

«Quando studiavo psicologia ho scoperto che, secondo alcuni ricercatori, occorrono esattamente ventuno giorni per creare o, al contrario, spezzare un’abitudine», spiega Borges nel libro La dieta dei 22 giorni .

«Il cervello umano è una macchina straordinaria, capace di riprogrammarsi nel tempo. […] Gli esperti parlano di neuroplasticità: la capacità del cervello di mutare connessioni e comportamenti in risposta a nuove informazioni e stimoli sensoriali  […] Impegnatevi a introdurre nuove e più sane abitudini per ventuno giorni, e il ventiduesimo ritroverete una versione migliorata di voi stessi. Se ce l’avete fatta per tre settimane, potrete farcela per sempre».

Come spezzare le cattive abitudini? Ecco una tecnica!

È importante spezzare le cattive abitudini, come ad esempio quella di spiluccare in continuazione. Questo è un vero e proprio comportamento compulsivo e il concetto è valido per tutti i tipi di abitudine, non solo quelle alimentari. Ad esempio la tricotillomania, ossia quel vizio di tormentare i propri capelli, è uno di questi. A riguardo, il dottor Giorgio Nardone che ha fondato il Centro di terapia strategica e problem solving di Arezzo, conosciuto per i trattamenti brevi ed efficaci, spiega che, per risolvere questo problema, lui prescrive ai pazienti che ne sono affetti “di strapparseli ogni tre ore per tre minuti consecutivi al giorno. Di solito le pazienti tornano dopo qualche tempo confessandomi che non ce la facevano più, e che anzi hanno smesso del tutto. Succede perché, se rendiamo l’azione volontaria, il meccanismo compulsivo si rompe. Idem per i regimi alimentari.

Per supportare le persone con questo problema propongo la “dieta paradossale”. Cioè prescrivo loro di mangiare tutto quello che vogliono – cioccolato, dolci, salumi – insomma, i cibi di solito proibiti. Nella prima settimana si verificherà un aumento di peso, ma ne vale la pena. Perché se io mi concedo tutto ciò che mi piace alla fine “saturerò” il mio desiderio, toglierò a quei cibi l’aspetto trasgressivo che li rendeva attraenti. E il mio organismo si orienterà spontaneamente su piatti salutari, ripristinando un meccanismo autoregolativo».

Le 5 linee guida della dieta dei 22 giorni

Ricordiamo che si tratta di una dieta vegana, dunque che esclude i cibi di origine animale. Le linee guida si traducono in 5 punti:

  1. Optare per cibi presenti in natura.
  2. Consumare 3 pasti al giorno (no ai fuori pasto calorici) e alzarsi da tavola prima di essere completamente sazi.
  3. Sì alla regola 8-10-10 (80% di carboidrati, 10% di grassi e 10% di proteine, ma tutto su base green)
  4. Svolgere almeno 30 minuti attività fisica ogni giorno
  5. Bere solo acqua.

22 giorni o più?

Come riporta marieclaire.it altri studiosi ritengono che il periodo necessario per cambiare un’abitudine sia superiore ai 22 giorni. Secondo lo psicologo Richard O’Connor, sono necessari tre mesi, mentre a detta di uno studio dell’University College di Londra possono servire dai 66 ai 250 giorni.  Che sia soggettivo?

In ogni caso, per intraprendere una buona abitudine o spezzarne una cattiva bisogna comunque iniziare ed essere costanti. Vale per qualsiasi regime alimentare sano, non solo per quello vegano!

[Fonte: marieclaire.it]

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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