Celiachia: intolleranza al glutine.

La celiachia è un intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica contenuta in alcuni cereali: frumento, farro, kamut, orzo, segale, avena*, spelta, triticale. L’incidenza di questa intolleranza è stimata in un soggetto ogni 100 persone; ad oggi ne sono stati diagnosticati poco più di 100.000, considerando che potenzialmente sarebbero 600.000.
La prolamina è una delle frazioni proteiche che costituiscono il glutine ed è la responsabile dell’effetto tossico per il celiaco. Quella del frumento viene denominata gliadina..
L’intolleranza al glutine genera gravi danni alla mucosa intestinale quali l’atrofia dei villi intestinali. La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che attualmente garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.

Nella maggioranza dei casi, l’intolleranza si evidenzia a distanza di circa qualche mese dall’introduzione del glutine nella dieta con un quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale. Nelle forme che esordiscono più tardi, 2°-3° anno di vita,in genere prevalgono altri sintomi quali:
– deficit dell’accrescimento della statura e/o del peso, ritardo dello sviluppo ponderale, dolori addominali ricorrenti, anemia sideropenica.

Anche nell’adulto le manifestazioni cliniche sono molto varie:quadro classico di malassorbimento (forma tipica)con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple; altri,riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei all’apparato digerente (forma atipica)es. anemia sideropenica.
Sono, inoltre,comuni disturbi quali:crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore delle caviglie, dolori ossei, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici,.
Esistono anche soggetti che non lamentano sintomi (forma silente) e vengono diagnosticati perché nell’ambito familiare c’è una persona affetta da celiachia.
E poi esiste anche una forma potenziale o latente che si evidenzia con esami sierologici positivi ma con biopsia intestinale normale.

La diagnosi di celiachia si effettua mediante dosaggi sierologici: gli AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG), gli EMA (anticorpo antiendomisio di classe IgA). E’ stato messo a punto anche il test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA, gli Anti-tranglutaminasi. Per la diagnosi di celiachia è però indispensabile una biopsia dell’intestino tenue dal cui esame istologico è possibile determinare l’atrofia dei villi intestinali.

L’alimentazione senza glutine non è solo un limite o una rinuncia continua, come potrebbe sembrare, ci sono infatti tanti alimenti privi di glutine che da sempre fanno parte del modello alimentare mediterraneo e che possono essere un valido spunto per piatti semplici e per tutti.
* Ministero della Salute: relazione annuale al Parlamento sulla celiachia (SETTEMBRE 2010): “per quanto riguarda l’avena, le evidenze sperimentali indicano che la stragrande maggioranza dei celiaci può tollerarla, tuttavia si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta priva di glutine soprattutto per il rischio di contaminazione

Per ricapitolare

Cereali vietati

  • Frumento
  • Orzo
  • Segale
  • Avena
  • Spelta (varietà di farro)
  • Triticale (ibrido tra segale e grano tenero)
  • Farro
  • Kamut (varietà di grano duro)
  • Bulgur
  • Cus cus
  • Frik (grano verde egiziano)
  • Greunkern (grano verde greco)
  • Seitan

Cereali naturalmente privi di glutine

  • Riso
  • Mais
  • Miglio
  • Grano saraceno
  • Quinoa

L’associazione italiana di celiachia può chiarire qualsiasi dubbio in merito. Quindi consiglio di consultarne il sito: www.celiachia.it

Dr.ssa Laura Bettarini
Dietista
www.bagnidipisa.com
www.grottagiustispa.com

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