Tenere lo smartphone su comodino condiziona davvero il sonno?

Sentiamo dire spesso che tenere gli smartphone sul comodino la sera o utilizzarli prima di andare a dormire faccia male perché inciderebbe negativamente sulla capacità di addormentarsi, divenendo causa di insonnia.

Vogliamo allora fare chiarezza e documentarci ancora un po’. Un recente articolo di Repubblica.it ha riproposto l’argomento, mettendo in evidenza i risultati di nuovi studi e i consigli di esperti circa la correlazione tra l’uso di smartphone e il riposo notturno. Ciò che emerge è che l’uso dei dispositivi prima di andare a dormire non sarebbe la causa primaria dell’insonnia ma può influire – in relazione ad una serie di variabili – sulla qualità dello stesso, specie in soggetti che soffrono già di insonnia.

Andiamo nel dettaglio.

USO DEGLI SMARTPHONE COME CONSEGUENZA DELL’INSONNIA

Uno studio condotto presso l’University di St. Catharines, in Canada e poi pubblicato sulla rivista “Journal of Sleep Research, ha preso in esame un campione di 680 studentesse e 242 studenti, tutti monitorati per un arco di tempo di tre anni. Sono state dunque tenute sotto controllo le loro abitudini relative all’uso dei social ma anche della Tv, nonché i loro ritmi sonno-veglia: i dati sono stati poi comparati ed incrociati tra di loro per valutarne la correlazione.

Secondo le due psicologhe l’utilizzo dello smartphone non sarebbe causa di insonnia, bensì una conseguenza. Quando non si riesce a dormire, insomma, si prenderebbe il caro dispositivo per far passare il tempo. “I disturbi del sonno sono predittivi di una maggiore quantità di tempo speso a guardare la tv o sui social network, ma non viceversa. Contrariamente a quello che pensavamo, la durata del sonno non è influenzata dall’uso dei media”.

È vero anche che il campione di persone preso in esame è molto limitato e si riferisce esclusivamente ai giovani studenti; dunque non dà informazioni circa le altre fasce di età i cui ritmi biologici evidentemente cambiano.

L’AFFATICAMENTO VISIVO ALTERA IL RTIMO SONNO-VEGLIA

Quanto emerso, però, non vuol dire che l’uso degli smartphone e tablet prima di andare a dormire non abbia influenze sul riposo e sul sonno. A specificarlo il direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno, è Francesco Peverini: “le variabili da esaminare sono davvero moltissime: tipo di schermo, tipo di luce emessa e tipo di tecnologia con cui vengono visualizzati i contenuti, tanto per fermarci a qualche caratteristica del mezzo”

In sostanza “l’uso intensivo prima di addormentarsi delle tecnologie non causa di per sé l’insonnia. L’affaticamento visivo, invece, può provocare l’attivazione di aree del cervello connesse con i centri del sonno e con l’ipotalamo, che modificando il rilascio di molecole e ormoni sono in grado di alterare il fisiologico ritmo sonno-veglia. Sappiamo anche che, se si usano troppo a lungo la sera gli schermi retroilluminati, si verifica lo stesso effetto del jet lag: non è certo una malattia, ma in una persona che ha già problemi ad addormentarsi, questa abitudine può acuire un disturbo del sonno.

Un’altra informazione interessante fornita dal dottor Peverini è relativa al fatto che bisogna considerare anche “ la velocità di aggiornamento della pagina, ovvero quante volte, in un secondo, l’immagine viene ridisegnata sullo schermo. O, ancora, la vicinanza del dispositivo al cervello, dal momento che l’attività elettromagnetica può svolgere un’azione sui neuroni”.

In ogni caso il consiglio è quello di smettere almeno un’ora prima di dormire qualsiasi attività impegnativa per il cervello, e l’uso degli smartphone  è incluso tra queste.

Giusi Lombardo

Appassionata e Amante del benessere a 360°. Amo scrivere e condividere tutto quello che so.

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